IdC – Architettura, Europa, Ambienti di vita di Giovanni Di Leo
Torna il festival Seed – Design actions for the future
IdC – In Search of a Utopia of the Present di Massimo Pica Ciamarra
Göran Therborn, sociologo svedese professore a Cambridge, misurò le differenti aspettative di vita nei vari quartieri di Londra. Non sorprese quindi nel 2015 l’acuto rapporto dell’epidemiologo Giuseppe Costa che portò a considerare come a Torino “chi sale sul tram che attraversa la città dalla collina alto-borghese all’estremo est per andare nella barriera operaia di Vallette, all’estremo nord-ovest, vede salire dei passeggeri che perdono mezzo anno di speranza di vita ogni chilometro: più di quattro anni di aspettativa di vita separano i benestanti della collina dagli abitanti degli isolati più poveri del quartiere Vallette”.
Nel 1968 “Il diritto alla città” per Henry Lefebvre era “forma superiore dei diritti, diritto alla libertà, all’individualizzazione nella socializzazione, all’habitat e all’abitare“.
Indirettamente ha riscontro in una fake news del 2006: a livello mondiale la popolazione che vive in città – incluse favelas, baraccopoli, slums, bidonvilles, … – è più del 50% del totale. Questa notizia ignora il significato stesso di “città”, confonde città e urbano, aggregazioni e disgregazioni. In realtà vent’anni fa più della metà della popolazione mondiale aveva abbandonato l’agricoltura.
Dopo il Covid imperversa lo slogan della “città dei 15 minuti” (ha origine lontana: Winy Maas, Five Minutes City: Architecture of [Im]mobility, 2002) ma in una riduttiva interpretazione funzionalista: riecheggia il tema caro a Le Corbusier dei “prolungamenti dell’alloggio” o l’iperdatata cultura del CIAM. Grave che non consideri essenziale integrare la logica della “città dei pochi minuti” con quella dei “luoghi di condensazione sociale”. “Il diritto alla città” è cioè sostanziale ma insufficiente.
Anche per mitigare le diseguaglianze, oggi va affermato “il diritto alla qualità degli ambienti di vita”: presuppone coinvolgimenti diffusi (Le Carré Bleu, “Dichiarazione dei Doveri degli uomini” riguardo habitat e stili di vita, nel rispetto delle diversità, 2008).
Articolo di l’Industria delle Costruzioni n.495- Osservatorio Baukultur