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Open House Roma. Il quartiere Trieste
Quale futuro per le città metropolitane
Comunicato stampa
- Eleggere a suffragio universale i Sindaci delle città metropolitane
- Ripensare gli assetti istituzionali di governo del territorio alla luce dei reali processi di trasformazione dei nostri ambienti di vita
- Suscitare anche nella pubblica opinione una nuova coscienza metropolitana, superando fraintese contrapposizioni tra identità urbane e identità metropolitane
Su questi temi l’IN/Arch ha aperto una riflessione, mettendo in evidenza le criticità, ma anche le enormi potenzialità di un istituto innovativo di governo del territorio, ancora non concretamente attuato nel nostro Paese.
Le 14 città metropolitane esistenti oggi in Italia esprimono realtà diversificate per caratteristiche, dimensioni e approcci amministrativi.
Tuttavia si colgono elementi comuni che ci consentono di selezionare alcuni temi prevalenti.
Il primo e più importante ritardo da sottolineare nell’attuazione delle città metropolitane, è determinato prima di tutto da un mancato completamento legislativo.
Le prossime elezioni amministrative del 3 ottobre per il rinnovo dei Sindaci delle maggiori città italiane rappresentano l’occasione per riportare la questione delle città metropolitane all’attenzione della pubblica opinione.
I sindaci che saranno eletti, mentre verranno votati solo dagli elettori delle città capoluogo, saranno automaticamente anche sindaci delle città metropolitane.
Bisogna prima di tutto risolvere questo paradosso legislativo, ai limiti della legittimità costituzionale.
Per queste ragioni l’IN/Arch pone all’attenzione prima di tutto del Parlamento e del Governo la necessità di portare a compimento una vera riforma dei sistemi di governo dei territori. Riforma sino ad ora rimasta incompleta e contradditoria.
Contemporaneamente chiede ai candidati sindaco dei comuni di Napoli, Roma, Milano e Torino di indicare nei propri programmi le linee di azione e le strategie di intervento per la città metropolitana.
24 settembre 2021
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