
Vincenzo Latina – Una costellazione in terra

Sono del partito d’azione. Bruno Zevi
L’industria delle costruzioni n.497 – La città che accoglie

La Stazione Termini a Roma - foto: Luigi Filetici
Il tema della “città che accoglie” riguarda in parte i turisti, che contribuiscono a far crescere l’economia dei territori, ma riguarda, soprattutto, i residenti che necessitano di costanti ‘supporti’ per migliorare la qualità della vita: residenze ad un costo accessibile, attrezzature per la sanità e la formazione, servizi per il trasporto pubblico. Interventi onerosi sia per la realizzazione, sia per la gestione, con costi che le amministrazioni locali (grandi e piccole) fanno fatica a sostenere.
Un’opportunità può arrivare dall’organizzazione di eventi straordinari (Giubileo, Olimpiadi, Campionati mondiali, Expo) perché i grandi flussi di visitatori e di risorse ad essi legati devono essere razionalmente organizzati e canalizzati dalle città ospitanti.
Con questo numero de L’industria delle costruzioni abbiamo voluto confrontare in modo critico esempi virtuosi, e meno, spesso interessati da importanti processi di trasformazione urbana, creazione di infrastrutture per la mobilità e di strutture edilizie convertibili in attrezzature stabili, realizzati per i grandi eventi sia nel passato, sia in corso e in programma, a scala nazionale e internazionale.
Abbiamo riletto accuratamente l’ampia panoramica, che la rivista dedicava all’Esposizione Universale che si svolse a Osaka nel 1970 (n. 16/1970) e abbiamo provato a raccontare l’eredità lasciata alla città.
La scelta di ospitare un grande evento spesso non convince i cittadini e perfino gli analisti: “il grande evento è un amante esigente, capriccioso e incostante, che dopo un lungo periodo di fidanzamento (il periodo di preparazione in cui la città si fa in quattro per ospitarlo nel miglior modo possibile) l’abbandona, lasciando la dote promessa che si rivela talvolta ben misera, se non addirittura ingombrante e inutile.” (E.Dansero, A. Segre, Bollettino della Società Geografica Italiana, VII, 2002).
Rendere le città più accoglienti presuppone una riorganizzazione complessiva, incrementando le infrastrutture per la mobilità, migliorando gli spazi logistici intorno alle stazioni, ai monumenti e ai musei, aumentando le linee di trasporto pubblico, creando aree pedonali e spazi ombreggiati in prossimità dei monumenti, realizzando piccole attrezzature di prossimità, cominciando dai servizi igienici e dai presidi sanitari.
Le logiche del turismo sono mutate e bisogna mutare la struttura di accoglienza, per minimizzare gli effetti dei grandi e concentrati flussi.
A partire dal n. 495 i lettori sanno che la copertina e il retro copertina sono essi stessi una rubrica “Comunicare l’architettura”.
In questo numero, in copertina, una infrastruttura simbolo dell’accoglienza della città: La Stazione Termini a Roma, foto di Luigi Filetici, Premio “Bruno Zevi per la diffusione della cultura architettonica” IN/ARCHITETTURA 2023 Lazio.