
MedWays. Il mediterraneo come lessico per un nuovo modello di sviluppo

Premi IN/ARCHITETTURA 2023
Agenda Urbana dell’Umbria

TRANSIZIONE URBANA
TRA VISIONI E NUOVE DIREZIONI NUOVI PERCORSI
Giornata di studio
Giovedì 30 marzo, ore 9:00-17:00
Perugia, Palazzo Cesaroni | Sala Brugnoli, piazza Italia 2
Crediti Formativi Professionali: sono stati rilasciati n. 6 CFP per gli architetti.
Gli architetti interessati dovranno compilare il seguente modulo >> https://forms.gle/c1iYwm7YD72wuzus9
Premessa
Garantire uno sviluppo urbano che sia ecologicamente sostenibile e che offra nuovi servizi al cittadino: sono questi gli obiettivi generali dell’Agenda Urbana Umbria, sviluppata nell’ambito del Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014 – 2020 (POR FESR), rivolta specificatamente allo Sviluppo Urbano Sostenibile dei 5 poli abitativi umbri più grandi: Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello e Spoleto.
L’attenzione allo sviluppo e alla rigenerazione dei centri urbani medio piccoli del nostro Paese assume una particolare importanza nel quadro strategico di riqualificazione del territorio, agendo nel contesto della rilevanza che le aree urbane hanno assunto in tutti gli strumenti di pianificazione internazionale, promuovendo la transizione digitale, ecologica, energetica, la circolarità delle risorse e l’innovazione.
Uno sviluppo in linea con le strategie del Green Deal e del programma Next Generation che focalizza l’attenzione anche sull’impatto sociale dello sviluppo economico nelle comunità locali.
L’Italia è storicamente il paese delle 100 città: in gran parte città medio piccole, visto che solo 6 di esse superano i 500.000 abitanti. Anche sul piano dello sviluppo industriale il nostro Paese si è caratterizzato per una fortissima presenza di imprese medio-piccole, con insediamenti sparsi nel territorio, con sistemi di interrelazione dei processi produttivi organizzati in distretti e non concentrati intorno alle aree metropolitane, secondo una programmazione che si muove tra la transizione verde delle politiche urbane per migliorare la qualità di vita dei cittadini in grado di elevare gli indicatori di benessere e sostenibilità ambientale e la transizione circolare e digitale della PA e del comparto industriale.
Si tratta di un modello di organizzazione del territorio caratterizzato non da grandi concentrazioni urbane, ma da un forte policentrismo.
Un policentrismo capace di coniugare in modo nuovo – nell’epoca della connettività – i concetti di smart city, di smart communities, di resilienza, di innovazione, di sostenibilità ambientale: un policentrismo in cui le città diventano nodi imprescindibili per l’innovazione, la creatività e la cultura.
Tale prospettiva richiede l’adozione di politiche di governo locale e di trasformazione del territorio di lunga durata, caratterizzata da scelte coraggiose sostenute da ingenti investimenti pubblici sul piano delle reti infrastrutturali della mobilità, della banda ultra larga e della connettività diffusa, della gestione dei servizi, del trattamento dei rifiuti, delle strutture amministrative di governo dei territori e, non da ultimo, delle politiche del lavoro.
“Il salto d’epoca è rappresentato dai flussi che impattano nei luoghi, li cambiano antropologicamente, culturalmente, socialmente, e in mezzo riappare la dimensione del territorio, non come localismo, ma come pensiero geopolitico. Non riappare il territorio come regressione, ma come spazio della riprogettazione, delle forme del vivere, flussi e luoghi. La finanza è un flusso, le transnazionali sono un flusso, le Internet company sono un flusso, il capitalismo delle reti è un flusso, le migrazioni sono un flusso. Flussi che impattano nei luoghi, li cambiano rispetto a questo.” (Aldo Bonomi)
In tale contesto l’Agenda Urbana Umbra rappresenta un’importante occasione per contribuire a ridisegnare e modernizzare le città della regione attraverso la digitalizzazione dei servizi e dei processi amministrativi, il sostegno ai piani di mobilità ed efficienza energetica urbana, il sostegno alle azioni di promozione e fruizione culturale e naturale del nostro territorio.