Motivazioni: Scelto per la capacità di trasformazione, questo locale molto piccolo, si configura come una scatola magica in grado di mutare dal giorno alla sera. La parete piena di vini evoca in un gesto unico, con una grande scaffalatura a tutta altezza, una sala di lettura, un luogo per meditare oltre che per bere.
Motivazioni: Per la sua capacità di trarre ispirazione in modo evocativo dalla storia della città di Firenze e dalla sua stratificazione. Le grandi lastre di pietra serena graffiate, protagoniste del locale, disegnano diverse trame a ricordo delle tracce delle città nelle sue fasi storiche. Al suo interno un patio è capace di creare uno spazio suggestivo che diviene memoria di piccoli spazi pubblici interstiziali della città.
Motivazioni: Per la capacità di questo spazio di inserirsi in un contesto storico di eccezionale bellezza, raccontando e valorizzando gli usi diversi e stratificati del tempo. Attraverso un uso raffinato dei contrasti tra materiali antichi e nuovi, il locale re-interpreta con un’interessante chiave di lettura la relazione tra elementi storici, memoria del passato, e elementi contemporanei necessari all’inserimento della nuova funzione.
Motivazioni: Per la capacità di reinterpretare in chiave contemporanea la trasformazione di un capannone industriale a “Tempio del cibo”, obiettivo di questo locale. Uno spazio di 800 mq accoglie una complessità di funzioni che si intersecano l’una nell’altra in uno spazio ad alto valore evocativo del mondo proto-industriale.
Motivazioni: Il riferimento alle tele di Hopper, una grande vetrina su strada e un lunghissimo bancone. Questo locale è stato scelto per la sua capacità di interpretare il nuovo concetto di “bakery metropolitana”. Lo spazio rigoroso non lascia spazio a divagazioni.